Insegnamento e devianza minorile
L‘art. 27 della nostra Costituzione: La pena deve tendere alla rieducazione. Può risuonare come frase velleitaria e ingenua alle orecchie di chi pensa che la cosa sia logicamente impossibile, un ossimoro insomma: la mancanza di libertà non può andar d’accordo con la rieducazione, ma può
solo favorire altre conoscenze nel campo della devianza e un inasprimento della rabbia antisociale di alcuni.
Noi, in un famoso “fare”, in un progetto che ebbe risonanza europea, non negavamo questo stato di cose, ma eravamo anche convinti che nella contraddizione si potesse vivere. È vero che la detenzione è anche scuola di devianza, ma dipende, TANTISSIMO, da che cosa si fa, da cosa fa l’educatore, l’adulto. Nei molti esempi portati in questo libro si mostra il tentativo di allora di mostrare a quei ragazzi che può essere svegliata in loro la consapevolezza di essere capaci di scelte e quindi responsabili delle loro azioni. Si trattava di un importante passaggio teso a demolire gli alibi giustificatori, tipici delle argomentazioni che molti ragazzi portavano a chi li giudicava e soprattutto a loro stessi, alimentando così la loro tendenza a continuare a delinquere.
In alcuni casi ci si riusciva e si vedeva il cambiamento, in altri la consapevolezza maturava nel tempo e forse noi non avremmo mai visto i frutti del nostro lavoro. Come accade agli insegnanti, si mettevano semi, i futuri frutti, immaginati e sognati, erano la speranza che ci dava forza.
COLLANA
T’inSEGNO è una collana che raccoglie libri che “insegnano” oltre e più di quanto si faccia a scuola. I suoi autori hanno spesso attraversato la magia dell’insegnare molte volte: da studenti, da insegnanti, da genitori, da esperti in campi particolari, e l’han fatto nei luoghi più svariati, nelle scuole, nelle famiglie, in istituzioni aperte o chiuse e anche intorno un tavolo con gli amici. Come san fare i maestri davvero competenti nel loro campo spiegano realtà difficili e complesse con un linguaggio comprensibile a tutti.
BIOGRAFIA
Marco Vinicio Masoni inizia la propria attività professionale come architetto, muove i primi passi con Giò Ponti e dopo circa un decennio, e aver prodotto molto sia in architettura che nel design, passa alla psicologia e alla psicoterapia. Dopo aver operato per molti anni nel campo dell’insegnamento e della devianza minorile ha svolto e svolge attività di formazione e docenza per il ministero della Giustizia e il MIUR, oltre che per Enti Locali, associazioni e singole scuole. E’ supervisore di cinque comunità terapeutiche, è stato direttore scientifico di progetti per il benessere scolastico per la Regione Friuli Venezia Giulia ed è docente presso l’istituto di Psicologia e Psicoterapia di Padova.
Contatti
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